“Vorrei cantar quel memorando sdegno ch’infiammò già ne’ fieri petti umani un’infelice e vil Secchia di legno che tolsero a i Petroni i Gemignani“.
Esattamente il 15 Novembre 1325, 2.500 cavalieri e 30.000 fanti bolognesi superarono il confine e invasero il territorio modenese. I modenesi, in evidente inferiorità numerica e guidati da Passerino Bonacolsi li respinsero presso Zappolino fino a Bologna dove li tennero in ostaggio per alcuni giorni.
E’ con queste parole che lo scrittore modenese Alessandro Tassoni descrive uno degli oggetti più importanti per la città di Modena: La Secchia Rapita.
Vinta la battaglia, i modenesi portarono dinnanzi alle mura bolognesi circondate un secchio che avevano rubato, si tratta della famigerata Secchia Rapita. Scherniti i nemici per alcuni giorni, riportarono il secchio a Modena come premio della propria vittoria e tutt’ora si trova in città.
Attenti! La vera Secchia Rapita non si trova all’interno della Torre Ghirlandina, ma in una sala del Palazzo comunale di Modena. La foto più suggestiva consiglio di farla salendo i 200 gradini della Torre Ghirlandina: controlla sul sito http://www.unesco.modena.it/it/organizza-la-tua-visita/orari-e-costi
O chied all’Ufficio Informazione e accoglienza Turistica (Iat, Piazza Grande, 14, tel. 059 2032660, mail: info@visitmodena.it, sito web https://www.visitmodena.it/it).